5 maggio vogliamo un serio contrasto alla pedofilia, non solo di facciata!
Oggi 5 maggio ricorre la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, un fenomeno radicato, ancora tanto occultato in Italia, su cui si lucra e si tace per “non far scandalo” o per convenienza. Il nostro Paese per far fronte a questa drammatica situazione ha istituito uno specifico "Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori", realizzato nell’ambito delle attività svolte dall’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile. Eppure i casi non diminuiscono, anzi, i report e le statistiche ci rimandano un trend in continuo aumento tanto dei reati di abuso sessuale sui minori quanto sulla diffusione e utilizzo della pedopornografia dove i livelli di perversione raggiungono le peggiori violenze e torture. Stando ai dati dell’ultimo report (ottobre 2021) del Ministero dell’Interno nel primo semestre del 2021 i reati di violenza sessuale, violenza sessuale aggravata, pornografia minorile, atti sessuali con minorenne e adescamento di minorenni sono in continuo aumento. Nei primi sei mesi del 2021 i reati di violenza sessuali nei confronti di minori commessi in Italia sono stati 302, i casi di violenza aggravata 262, 30% in più rispetto l’anno precedente. Se si considera poi, che solo una piccola percentuale di vittime riesce a denunciare il fatto, i numeri crescono esponenzialmente.
Denunciare non è semplice per un bambinx anche perchè spesso la violenza e l’abuso, stando al report del Telefono Azzurro, avviene all’interno delle mura domestiche (49% dei casi) e nelle case dei parenti (17%), da parte appunto di persone appartenenti alla cerchia famigliare o di amicizie. I dati sul genere delle vittime fanno comprendere come il fenomeno della pedofila e dell’abuso sessuale su minori è radicato in una cultura patriarcale e maschilista se si pensa che l’87% degli autori di reati contro minori sono di genere maschile sopra i 35 anni e che a finire nelle mani di pedofili e aggressori sono principalmente bambine e ragazze soprattutto se si tratta di violenze e atti sessuali (oltre l’88%) mentre se si tratta di adescamento di minori e pornografia minorile anche il genere maschile ne è vittima anche se sempre in percentuali minori (30%) rispetto al genere femminile. Pedofilia Ecclesiastica I massimi esperti nell’insabbiamento i casi di pedofilia sono stati per anni vescovi e membri della Chiesa Cattolica. Ne è un esempio il caso che ultimamente ha coinvolto papa Ratzinger.
Secondo l’inchiesta Monaco-Frisinga Ratzinger (all’epoca arcivescovo) tra il 1977 e il 1982 non sarebbe intervenuto nei confronti di quattro religiosi accusati di abusi, in due casi documentati da tribunali statali. I sacerdoti sarebbero stati spostati in altre diocesi con il rischio che continuassero altri abusi e violenze. Un “copione” che per secoli è stato messo in atto da vescovi, arcivescovi e papi della Chiesa Cattolica ma che ultimamente sembra entrare in contrasto con l'azione di pulizia dichiarata più volte da Papa Francesco. In alcuni paesi europei le indagini di alcune commissioni, talvolta volute da vescovi o sacerdoti, stanno portando alla luce migliaia di abusi e violenze perpetuate negli ultimi decenni da membri laici e clericali all’interno della Chiesa Cattolica ma l’Italia è ancora ferma. Nel Bel Paese infatti siamo a conoscenza dei casi di pedofilia ecclesiastica solo grazie ad associazioni e collettivi esterni che si impegnano per smascherarli e denunciarli come ad esempio Rete l'abuso che, seguendo denunce e segnalazioni, avrebbe individuato 360 casi di pedofilia interni alla Chiesa negli ultimi 15 anni, conteggio che comprende i casi giunti a sentenza e quelli ancora in attesa di giudizio. Circa 160 i sacerdoti o uomini della Chiesa condannati in via definitiva. Purtroppo però questa è solo una piccola parte di tutti i casi presenti ed è doveroso continuare a scavare per rendere giustizia alle vittime e impedire il perpetuarsi di questi crimini. La Cei (Conferenza episcopale italiana) e il Governo italiano non hanno mai avviato una commissione d’indagine che faccia luce su questo grave fenomeno nonostante sia prioritario che questa venga aperta il prima possibile per poter schiudere gli archivi di tutte le sedi cattoliche e fare una reale pulizia interna.
A battersi per questo è il Coordinamento contro l’abuso nella Chiesa cattolica, un insieme di associazioni e realtà del mondo cattolico e non solo. Turismo sessuale minorile: la faccia perversa del colonialismo Un altro fenomeno da debellare è il turismo sessuale minorile. L’Italia assieme a Francia, Germania, Regno Unito, Cina e Giappone è tra i primi sei paesi in classifica. Prima che la pandemia bloccasse la mobilità generale Ecpat International stimava che ogni anno 80mila italiani viaggiano verso località esotiche per fare sesso con minori. Le mete preferite dai “pedofili occasionali occidentali” sono quelle dove dilaga povertà e corruzione e dove bambinx e ragazzx sono costretti a vendere il proprio corpo per vivere. Una vera e propria schiavitù minorile che ruba ad intere generazioni l’infanzia ed il futuro alimentando economie illegali, criminalità e un sistema di prevaricazione dell’uomo bianco ricco ed adulto che schiaccia ciò che più puro e importante c’è nella Terra: i bambin*. La prostituzione minorile avviene sempre più anche online, attraverso l’invio di soldi in cambio di foto o prestazioni.
Questo oltre che determinare una percezione della sessualità distorta con la conseguente perdita del valore del proprio corpo ridotto a mero oggetto sessuale, comporta un vero e proprio business. La Pedopornografia infatti è un traffico gigantesco, frutto di un capitalismo perverso e criminale che si arricchisce sulla pelle di bambin* oggettificati, stuprat* e torturat*. Come si legge sul report 2021 dell’Associazione Meter, sono migliaia ogni anno i link contenenti abusi su minori e neonati che vengono scoperti dalla polizia postale ed enti preposti, e sono solo la punta dell’iceberg di un traffico sommerso. La geolocalizzazione dei server dimostra come le “ricche” America ed Europa accolgono la maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono al cyberpedofilo di diffondere e lucrare sul materiale pedopornografico.
Questa drammatica situazione di violenze ed abusi su bambinx e giovanissimx è figlia di un sistema che grazie a decenni e secoli d’indottrinamento ha portato a questi risultati. Alla base infatti possiamo rilevare un forte abuso di potere del più potente e adulto sul più debole, come in questo caso il/la bambinx, che si manifesta attraverso a violenza e l’abuso sessuale. La nostra società malata, capitalista e patriarcale, ci porta quasi a giustificare l’abusatore, tentando di difenderlo a volte e continuando invece a mortificare la vittima, spingendola a tacere, per insabbiare questo fenomeno che continua ad ingigantirsi ogni volta di più.
Noi invece rifiutiamo qualsiasi forma di omertà e chiediamo il massimo impegno per far sì che in primis le vittime vengano tutelate, ascoltate e difese; soprattutto però chiediamo che vengano condannatx i colpevolx e che venga fatta giustizia. Non possiamo più nasconderci dietro una facciata di ipocrisia: noi vogliamo un serio impegno del nostro Paese a tutela di ogni bambino e bambina innocente per far sì che nessuno di loro debba più essere vittima di tali abusi e violenza.