Marta Jovanovic e il soft power nella performance art
L'iniziativa realizzata a Palermo a inizio anno rappresenta la conclusione di un workshop intensivo, durante il quale lə partecipanti hanno esplorato il potere trasformativo della voce e del corpo nella performance assieme all’artista di performance Marta Jovanovic. Attraverso esercizi di fiducia, conquista dello spazio e connessione tra parola e azione, il gruppo ha sviluppato un linguaggio performativo personale e collettivo. Il percorso ha incluso la condivisione di esperienze e memorie significative, culminando nella creazione di performance uniche, arricchite da oggetti, costumi e memoria emotiva. Una danza collettiva ha chiuso il workshop, celebrando il potere evocativo della musica. Questo viaggio artistico ha offerto un’esperienza profondamente immersiva e collaborativa, aprendo nuove strade per esprimere sé stessi e rompere il silenzio.
L'attività si inserisce in un più ampio progetto di formazione artistica promosso da “Our Voice”, in collaborazione con professionistə del mondo dello spettacolo, della performance e dell'arte. Questo percorso non solo mira a fornire strumenti tecnici e creativi, ma rappresenta anche un esempio di soft power nella performance art. Il concetto di soft power, solitamente associato alla capacità di influenzare attraverso la cultura e i valori piuttosto che con la forza, trova nella performance art un potente mezzo di espressione e cambiamento sociale.
Attraverso la performance, l’arte diventa un linguaggio universale che può sensibilizzare, ispirare e trasformare le persone. Le tematiche affrontate, spesso legate ai diritti umani, alla giustizia sociale e alla memoria collettiva e, più in generale, alle esperienze personali, acquisiscono un impatto profondo grazie alla potenza emotiva e simbolica delle esibizioni. In questo senso, il soft power della performance art risiede nella sua capacità di creare connessioni empatiche, sfidare lo status quo e dare voce a chi è stato ridottə al silenzio.
Eventi come quello di Palermo dimostrano come l’arte performativa possa essere uno strumento di dialogo e riflessione, capace di abbattere barriere culturali e sociali. In questo senso, l'iniziativa promossa da “Our Voice” si conferma come una piattaforma di attivismo artistico, dove la creatività si intreccia con l’impegno sociale, dando vita a iniziative che lasciano un segno nel cuore e nella mente del pubblico e di chi mette in gioco i propri corpi e le proprie storie.